Secondo quanto stabilito dall'Unesco il patrimonio culturale non è dato esclusivamente da monumenti e collezioni di oggetti ma anche da tutte le tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati: le espressioni orali, incluso il linguaggio, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali, i riti e le feste, la conoscenza e le pratiche concernenti la natura e l’universo, l'artigianato tradizionale, le antiche tecniche di preparazione dei cibi e quant'altro.
La conservazione delle identità territoriali e delle radici culturali delle comunità locali è fondamentale per lo sviluppo sociale, per il rilancio del territorio e per la formazione di una memoria storica da tramandare di generazione in generazione.
Il Molise presenta un patrimonio culturale immateriale ricco di arti e tradizioni, musiche e danze, costumi tradizionali, le cui origini si perdono nei secoli addietro e di cui i musei locali costituiscono i principali portavoce.
Le stesse minoranze linguistiche, ancora oggi presenti in alcune zone molisane, risalgono al XV secolo d.C.
La pratica della transumanza già in epoca protostorica diede vita a lunghe vie battute dagli armenti e dalle greggi, ma ancor prima antichissime genti iniziarono esodi migratori seguendo sia l’istinto proprio sia il moto delle stelle, sia i corsi dei fiumi sia i colori dell’orizzonte. E così anche molti mestieri e parte della cucina molisana si sono formati intorno alla pratica della transumanza e hanno origini antiche e lontane.
La cucina molisana, ricca e variegata, presenta ancora oggi sapori autentici e genuini.
Il Segretariato Regionale per il Molise, in stretto raccordo con gli enti locali, si prefigge di recuperare e promuovere l'intero territorio molisano e l'immenso patrimonio demo-etno-antropologico che lo caratterizza e di cui i luoghi della cultura locali sono portatori, affinchè possa essere conservato, valorizzato e adeguatamente conosciuto e diffuso presso le generazioni presenti e future.