I costumi tradizionali molisani sono la testimonianza di un popolo contadino dedito prevalentemente all’agricoltura e alla pastorizia. Si distinguevano per il comune di provenienza e indicavano lo status di chi li indossava.
Hanno subito l' influenza degli Spagnoli, della dominazione borbonica nel Regno di Napoli, così come quella dei Bulgari, degli Slavi e degli Albanesi, popoli che nel corso dei secoli si sono stanziati in alcune zone del Molise.
Molto diffusa era la lavorazione dei metalli preziosi indossati insieme ai vestiti. Non a caso il significato simbolico investiva anche i gioielli in oro, argento e corallo, portati in quantità notevole il giorno delle nozze e nelle feste importanti.
La donna sposata indossava degli spilloncini infilati nel copricapo di panno (mappa), uno per ogni anno di matrimonio. Talvolta uno spillone poteva raggiungere dimensioni gigantesche.
La vedova invece eliminava ogni decorazione e rimuoveva i colori.
L’ abbigliamento maschile era più sobrio e presentava meno varianti geografiche.
I capi si limitavano ai calzoni, generalmente lunghi fin sotto il ginocchio, alla camicia bianca, alla camiciola (gilet) e alla giacca corta. Per l’inverno in alcuni casi c’era il mantello scuro a ruota.
Anche per gli uomini, come per le donne, alcuni oggetti, gioielli e accessori dell’abbigliamento erano legati alle ricorrenze importanti della vita: il fidanzamento, le nozze, la morte.
Il Segretariato Regionale per il Molise, in raccordo con i musei locali, contribuisce a diffondere la conoscenza dei costumi tradizionali e dell' oreficeria ad essi collegata, quali patrimonio culturale testimone di un passato ricco di storia, usi e tradizioni.
Per ulteriori informazioni: Provincia di Campobasso, Museo dei Costumi del Molise di Isernia (Musec), Roccamandolfi
Museo dei Costumi del Molise di Isernia-Foto di Donato D'Alessandro
Museo del Costume di Frosolone-Foto di Donato D'Alessandro
Costume di Roccamandolfi- Foto di Lia Montereale