Continua la campagna di comunicazione istituzionale Quanto conosci il Molise con l'hashtag #quantoconosciilmolise. La sedicesima tappa del nostro viaggio attraverso i luoghi della cultura del Molise ci riporta al Museo nazionale di Castello Pandone a Venafro.
Il Castello prende il nome dalla famiglia Pandone, antica proprietaria di questa fortezza medievale che nel sedicesimo secolo iniziò i lavori per trasformarla in residenza rinascimentale.
Tra il 1521 e il 1527, il conte Enrico Pandone fece inoltre affrescare ogni ambiente del piano nobile con la raffigurazione dei cavalli che egli stesso allevava. Per la bottega incaricata dell’impresa è stata identificata una provenienza napoletana.
Per realizzare il ciclo pittorico, sul disegno preparatorio venne steso un secondo livello di intonaco modellato a bassorilievo e dipinto ad affresco.
I cavalli sono arricchiti da particolari curiosi come le didascalie che indicano il nome, la razza, l’età e talvolta il destinatario del cavallo.
Il Museo inoltre espone opere d’arte provenienti da chiese e collezioni molisane. Accanto a queste, sono inserite nel percorso museale opere provenienti dai depositi dei Musei di Capodimonte e San Martino di Napoli, della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Roma e del Palazzo Reale di Caserta.
Il percorso è concepito come una linea del tempo che, partendo dalle testimonianze pittoriche risalenti al settimo secolo, giunge all’inizio del ventesimo secolo con le xilografie, le fotografie e gli acquerelli raffiguranti il territorio molisano della Collezione Musa, donata dagli eredi.
Si possono ammirare esemplari eccezionali di scultura, statuaria e oreficeria dei secoli quattordicesimo e quindicesimo provenienti da diverse chiese molisane, quali il Polittico della Passione in alabastro della Chiesa dell’Annunziata di Venafro, il Cristo ligneo della Chiesa di San Giorgio di Campobasso e la Madonna con Bambino della Chiesa di Santa Maria della Strada di Matrice (CB).
Di particolare importanza è la Collezione Giuliani, acquistata dallo Stato nel 1990 e oggi esposta a rotazione nelle sale del museo, costituita da opere grafiche tra cui disegni, stampe e bozzetti.
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